Unica certezza :.Adriano La Femina canzone dedicata a Ippocrate di Coo (Geografo greco antico) .




Presentazione <..
Quali certezze nell' esistenza ? Ci sentiamo tristi , sconfortati , inutili ? Non è cosi , ci sono le gioie che arriveranno perchè la nostra vita è legata agli eventi che il destino ci porterà ..
In questa canzone parlo di fiumi , ruscelli che percorrono i loro sentieri , le loro correnti che arriveranno verso il mare , verso altre acque , altri colori .
La dedico a uno dei piu' grandi geografi del passato e cioè il grande  Ippocrate di Coo e alla sua Teoria umorale .

La teoria umorale,[1][2] concepita da Ippocrate di Coo, rappresenta il più antico tentativo, nel mondo occidentale, di ipotizzare una spiegazione eziologica dell'insorgenza delle malattie, superando la concezione superstiziosa, magica o religiosa.
Nel VI secolo a.C. Anassimene di Mileto aveva introdotto nel pensiero greco la teoria dei quattro elementi fondamentali (ariaacqua,fuoco e terra) che costituiscono la realtà. Un secolo più tardi Empedocle diede corpo a questa teoria, sostenendo che la realtà che ci circonda, caratterizzata dalla mutevolezza, è composta da elementi immutabili, da lui nominati radici. Ogni radice possiede una coppia di attributi: il fuoco è caldo e secco; l'acqua fredda e umida; la terra fredda e secca; l'aria calda e umida.
Ippocrate tentò di applicare tale teoria alla natura umana, definendo l'esistenza di quattro umori base, ovvero bile nerabile giallaflegma ed infine il sangue (umore rosso). La terra corrisponderebbe alla bile nera (o atrabile, in greco Melàine Chole) che ha sede nella milza, il fuoco corrisponderebbe alla bile gialla (detta anche collera) che ha sede nel fegato, l'acqua alla flemma (o flegma) che ha sede nella testa, l'aria al sangue la cui sede è il cuore.[3] A questi corrispondono quattro temperamenti (flegmatico, melanconico, collerico e sanguigno), quattro qualità elementari (freddo, caldo, secco, umido), quattro stagioni (primavera, estate, autunno ed inverno) e quattro stagioni della vita (infanzia, giovinezza, maturità e vecchiaia). Il buon funzionamento dell'organismo dipenderebbe dall'equilibrio degli elementi, definito eucrasia, mentre il prevalere dell'uno o dell'altro causerebbe la malattia ovvero discrasia.
Oltre ad essere una teoria eziologica della malattia, la teoria umorale è anche una teoria dellapersonalità: la predisposizione all'eccesso di uno dei quattro umori definirebbe un carattere, un temperamento e insieme una costituzione fisica detta complessione:
  • il malinconico, con eccesso di bile nera, è magro, debole, pallido, avaro, triste;
  • il collerico, con eccesso di bile gialla, è magro, asciutto, di bel colore, irascibile, permaloso, furbo, generoso e superbo;
  • il flemmatico, con eccesso di flegma, è beato, lento, pigro, sereno e talentuoso;
  • il tipo sanguigno, con eccesso di sangue, è rubicondo, gioviale, allegro, goloso e dedito ad una sessualità giocosa.

Testo , musica e parole di Adriano La Femina .:...
Titolo :.Unica certezza 

Vario , spento , colorato senza tempo , 
corro dentro , al momento sono fermo .

;Ma l'unica certezza per me dopo i vari e lunghi turbamenti , 
è tuffarmi nel ruscello che va , 
sfocia dove sono i miei pensieri , 
aumenta la certezza per me per scavare dentro i sentimenti , 
voglio il primo della lista che c'è , sono un puzzle da ricostruire ......

Passi indietro non li faccio , perchè non ne ho bisogno piu' 
se si cambia forse è meglio cosi niente  ci stancherà perchè .....

Ma l'unica certezza per me dopo i vari e lunghi cambiamenti , 
è tuffarmi nel ruscello che va , 
sfocia dove sono i miei pensieri , 
aumenta la certezza per me per scavare dentro i sentimenti , 
voglio il primo della lista che c'è , sono un puzzle da ricostruire ......

Aumenta la certezza per me , devo cercarla senza fine vederla comparire , 
è l'unica certezza che ho e la custodirò .

Ippocrate

Busto di Ippocrate .

Voglio infine ricordare che non tutti sanno che una città da me amatissima del sud Italia , è considerata la città Ippocratica per eccellenza e cioè Salerno .

La Scuola Medica Salernitana è stata la prima e più importante istituzione medica d'Europa nel Medioevo (XI secolo); come tale è considerata da molti come l'antesignana delle moderne università
« Se ti mancano i medici,
siano per te medici queste tre cose:
l'animo lieto, la quiete e la moderata dieta. »(Scuola Medica Salernitana, Regimen Sanitatis Salernitanum)

Biografia
Ippocrate di Coo (o Cos, o Kos) (in greco antico ʽΙπποκράτης, traslitterato in Hippokrátēs;Coo460 a.C. circa – Larissa377 a.C. terminus post quem) è stato un medicogeografo eaforista greco antico, considerato il padre della medicina[1][2]. Egli rivoluzionò il concetto di medicina, tradizionalmente associata con la teurgia e la filosofia, stabilendo la medicina come professione.[3][4] In particolare, ebbe il merito di far avanzare lo studio sistematico della medicina clinica, riassumendo le conoscenze mediche delle scuole precedenti, e di descrivere le pratiche per i medici attraverso il Corpus Hippocraticum e altre opere.[3][5]
Figlio di Eraclide e di Fenarete, Ippocrate proveniva da una famiglia aristocratica con interessi medici, i cui membri erano appartenuti alla corporazione degli Asclepiadi[6]. Il padre, egli stesso medico, affermava di essere un discendente di Asclepio, dio della medicina. Fu il padre, insieme ad Erodico, ad introdurre il giovane Ippocrate all'arte medica. Egli lavorò a Coo, viaggiò molto in Grecia, in particolare Atene. Ma esercitò specialmente nella Grecia settentrionale, in Tracia e a Taso.
Ippocrate viaggiò moltissimo, visitò tutta la Grecia ed arrivò persino in Egitto e in Libia. Alla sua epoca l'Egitto era il paese ritenuto più avanzato nella cultura scientifica e tecnologica, nonché nell'aritmetica e nella geometria. Quasi tutti i medici laici viaggiavano molto per curare i malati e studiare le metodologie di cura.
Acquisì grande fama contribuendo a vincere la peste di Atene (429 a.C.) e soprattutto insegnando. Fondò una scuola medica e scrisse una settantina di opere, raccolte nel Corpus Hippocraticum[7].
Ippocrate ebbe due figli: Tessalo e Dracone I.

Incendio del tempio di Asclepio

L'unico episodio controverso nella vita di Ippocrate fu il presunto incendio del Tempio di Asclepio[6]. In occasione di questa sciagura, narra la leggenda, alcune persone testimoniarono di aver visto il medico uscire dal tempio con le tavolette delle divinità. Quelli che osteggiavano le sue teorie l'accusavano di aver trafugato gli scritti. La maggior parte dei suoi concittadini però interpretarono diversamente la vicenda, sostenendo che Ippocrate, incarnazione del dio, salvò le tavole sacre.

Pensiero

Ippocrate introdusse il concetto innovativo secondo cui la malattia e la salute di una persona dipendono da circostanze umane della persona stessa, non da superiori interventi divini; egli fu anche il primo a studiare l'anatomia e la patologia (per farlo applicò la dissezione sui cadaveri).
Ippocrate inventò la cartella clinica, teorizzò la necessità di osservare i pazienti prendendone in considerazione l'aspetto ed i sintomi e introdusse per primo i concetti di diagnosi e prognosi[8]. Egli credeva infatti che solo la considerazione dello stile di vita del malato permetteva di comprendere e sconfiggere la malattia da cui era affetto. Se tale prospettiva è tutt'oggi tipica della pratica medica, la ricchezza degli elementi che Ippocrate chiama in causa (dietetici, atmosferici, psicologici, perfino sociali) suggerisce un'ampiezza di vedute che raramente sarà in seguito praticata. Ma la necessità di una considerazione globale valeva anche in senso inverso: ogni elemento nella natura umana aveva ripercussioni sull'esistenza.
Tale innovazione appare chiara soprattutto a partire dalle osservazioni che Ippocrate rivolge all'indirizzo della scuola di Cnido. Questa, sotto l'influenza delle prime osservazioni scientifiche compiute in area ionica (TaleteAnassimandro) aveva rafforzato lo spirito di osservazione tipico dei primi medici itineranti greci, nominati nei poemi omerici. Da una parte Ippocrate ha grande stima di tale approccio sperimentale, ritenendo che grazie ad esso la verità potrà, gradualmente, essere scoperta; dall'altra parte egli critica il fatto che le osservazioni empiriche non siano inserite in un quadro scientifico complessivo, che metta ordine nell'infinita varietà dei fenomeni con i quali il medico si deve confrontare. Solo questa conoscenza di tipo universale rende il medico veramente tale.
Ippocrate valorizza il dialogo tra medico e paziente. "Se ti udrà un medico di schiavi, ti rimprovererà: "Ma così tu rendi medico il tuo paziente!" proprio così dovrà dirti, se sei un bravo medico" Il concetto è chiaro. La citazione, tratta da Paideia di Werner Jaeger(traduzione La Nuova Italia), è fatta a memoria.

Teoria degli umori

Ippocrate sostenne la "teoria umorale"[9]. Il nostro corpo sarebbe governato da quattro umori: (sanguebile giallabile neraflegma). Essi condurrebbero alla salute (crasi) nel caso in cui siano in equilibrio, alla malattia nel caso opposto. La teoria è espressa nel De Natura hominis del suo discepolo Probo.
A lui si deve l'importanza del concetto di dieta e alimentazione all'interno della dottrina degli umori e la coniugazione di medicina e chirurgia (ad esempio mediante purghe e salassi).
Ancor'oggi alcune malattie portano il suo nome, come le dita ippocratiche, o a bacchetta di tamburo, e la faccia ippocratica, tipica delle condizioni di sofferenza e indebolimento, ad es. nella peritonite.

Etica del medico

Se da una parte la mancanza di qualsiasi vincolo legislativo aveva reso possibile lo sviluppo rapido della ricerca medica, d'altra parte essa spostava la riflessione anche sui doveri morali del medico[6]. In diversi passi delle opere di Ippocrate egli insiste sull'esigenza che ilmedico conduca una vita regolare e riservata, non speculi sulle malattie dei pazienti ma anzi li curi gratuitamente se bisognosi, stabilisca un legame di sincerità con i malati. Il testo più celebre che codifica l'etica medica è però il giuramento (ancor oggi in uso), in cui vengono enumerati i princìpi fondamentali che deve seguire chi esercita questa professione: diffusione responsabile del sapere, impegno a favore della vita, senso del proprio limite, rettitudine e segreto professionale.

Commenti